Questa tournée è realizzata con il sostegno del progetto De.Mo./Movin’Up 2011 – a cura della Direzione Generale per il Paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il GAI – Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani – e del Comune di Bologna.
dicono di Madagascar: la stampa, il corriere
recensione di Laura Bevione, Hystrio
COMUNICATO STAMPA (28/06/20011)
Madagascar Capitolo primo: Partenze
regia di Stefano Moretti
traduzione italiana dal testo di Marius Ivaskevicius: Toma Gudelyte e Stefano Moretti
con: Luca Carboni, Pasquale Di Filippo, Stella Piccioni, Annalisa Salis, Giulia Valenti
scene: Balthasar Brennensthul
luci e suoni: Cesare Lavezzoli
effetti sonori: Mindaugas Gudelis
immagini: Andrea Messana
Questa commedia parla degli uomini che ancora non sanno, e che, proprio per questa ragione, cercano di vivere la vita con tutte le loro forze e la loro passione: amare come nessuno ha mai amato prima di loro, sperare come nessuno ha mai sperato, desiderare come nessuno ha mai desiderato e portare lontano ciò che nessuno ha mai spostato.
Marius Ivaškevičius, dalla Premessa dell’autore.
Qui tradotta e messa in scena per la prima volta, Madagascar è la trasposizione teatrale, visionaria e semiseria, della vita di Kazis Pakstas, studioso di geopolitica che – all’alba della Seconda Guerra Mondiale – propose ai propri compatrioti di emigrare in massa dalla Lituania minacciata dai russi, dai tedeschi e dai polacchi e trasferirsi nell’esotica isola africana, per poter costruire una società pacifica e dare libero sfogo alla fantomatica “lituanità”. Il suo autore, Marius Ivaškevičius, nato a Molnái nel 1973 è oggi considerato il più importante drammaturgo attivo in Lituania. Un paese che offre una tradizione teatrale di prim’ordine, viva e feconda, ma con la quale ci siamo confrontati quasi esclusivamente come spettatori e che, con questo progetto, ci proponiamo di conoscere un po’ più da vicino.
L’isola di Madagascar, immaginata più che vissuta, spazio letteralmente utopico, corrisponde al “posto al sole” che, l’Italia fascista cercava un poco più a Nord, nel corno d’Africa. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la messa in scena di Madagascar offre dunque l’opportunità di riflettere sui concetti di patria, di spazio nazionale e di migrazione – uno dei fenomeni che più interessarono l’Italia unita e che oggi, in modo speculare, riguardano il nostro paese.